Quest’anno il percorso progettuale “Artefice” II Edizione dell’I.C. Basile-De filippo in partenariato con l’Associazione Set Me Free ETS, dalla durata triennale, nell’ambito del programma “Scuola Viva” finanziato dalla Regione Campania, è stato pensato per rafforzare e trasferire, in modo ludico e non formale, abilità e competenze ai fanciulli destinatari, che possono essere spese anche nel mondo del lavoro e/o in future scelte formative
La riproposizione del partenariato tra l’Istituto Comprensivo e l’Associazione “Set Me Free” scaturisce dagli ottimi risultati conseguiti nella precedente annualità. I laboratori hanno rappresentato per gli alunni l’occasione per realizzare esperienze educative di impareggiabile valore formativo. Tante sono state le abilità pro-sociali promosse il cui sviluppo risulta di fondamentale importanza per poter adeguatamente fronteggiare le sfide evolutive attuali. Il progetto “Artefice” II Edizione iniziato a giugno 2025 per finire il 16 ottobre 2025, ha visto la scuola aperta per accogliere circa 100 bambini tra i 7 e i 10 anni mediante l’implementazione di laboratori socio-educativi. Articolato in quattro moduli , è stato caratterizzato da un percorso di formazione laboratoriale grafico-pittorico, di teatro, di tradizione & innovazione e di agricoltura e cucina.
Il laboratorio grafico-pittorico attraverso la rappresentazione itinerante grafica della fiaba “La Gatta Cenerentola” di Giovanbattista Basile è confluito nella decorazione delle pareti della scuola. Un Qr code permetterà a tutti di rendere fruibile l’intera opera in forma digitale, con la possibilità sia di visionare le immagini sulle piattaforme social sia di conseguire la fruizione simultanea delle otto differenti scene da cui è composta, allo scopo di ottenere un continuum narrativo tra le diverse rappresentazioni dell’intera opera.
La rappresentazione grafico-pittorico della fiaba è stata frutto di una lettura e riflessione sui temi trattati. La storia rappresentata in 8 scene testimonia la Cura come massima forma di funzione genitoriale;
la forza dell’immaginazione come potere creativo e generativo di crescita personale, volontà di affermazione e accettazione del dolore;
la traduzione di emozioni distruttive come il disprezzo, l’invidia e il possesso in sentimenti che alimentano la Vita ed il Bene genuino, superando le lusinghe dell’apparenza, per riconciliarsi con la purezza del cuore e dell’animo umano.
Prima Scena
L’immagine rappresenta l’amore genitoriale nell’ espressione più pura di protezione e sostegno.
Il Principe ha un atteggiamento consolatorio nei confronti di Zezzolla per la perdita della cara mamma.

Seconda Scena
L’immagine rappresenta il passaggio tra le figure materne che si rivelano essere un’illusione e un inganno del vero amore genitoriale.
Le matrigne tradiscono la funzione di cura per un tornaconto personale e maltrattano Zezzolla.

Terza Scena
L’immagine rappresenta da un lato il matrimonio del Principe con la maestra che spera in un futuro di benessere per le figlie e dall’altro Zezzolla che viene trascurata trasformandosi in Gatta Cenerentola, affidando tutto ciò che ha nel cuore, desideri e sogni, alla colomba delle fate di Sardegna.

Quarta Scena
L’immagine rappresenta la fata che per incantesimo trattiene il Principe nel porto,
impedendogli la partenza perché non ha mantenuto la promessa fatta, dimenticandosi di Gatta Cenerentola.
La scena simboleggia il desiderio di trasfomare ciò che si immagina in realtà.

Quinta Scena
L’immagine rappresenta Gatta Cenerentola che annaffia il dattero facendolo crescere tanto da superarla in altezza e ne rimane stupita per la fuoriuscita magica di una fata.
La scena simboleggia la cura che la protagonista è capace di donare e di ricevere.

Sesta Scena
L’immagine rappresenta il Re che esprime stupore e smania di possesso, le sorellastre che di sottecchi provano meraviglia e disprezzo nei confronti di Gatta Cenerentola, la quale si presenta alla festa vestita in modo regale.
La scena simboleggia da una parte la distruzione incarnata dalle emozioni di invidia e possesso e dall’altra il vitalismo ed il riscatto della protagonista.

Settima Scena
L’immagine rappresenta il servitore chino, intento a raccogliere avidamente i gioielli caduti a terra, dimenticandosi di raggiungere “Gatta Cenerentola” che fuggendo via in carrozza perde la scarpina di cristallo.
La scena simboleggia la stupidità data dall’avarizia che non ci permette di perseguire i grandi obiettivi.

L’immagine rappresenta il Re inginocchiato davanti a “Gatta Cenerentola”, vestita di stracci, che magicamente calza la scarpina di cristallo.
La scena simboleggia l’unione del Re e di “Gatta Cenerentola” in un amore romantico.
La scarpina che vola perfettamente al piede della protagonista è metafora della magia insita in un sentimento di bene puro, liberato da dinamiche di interesse e di possesso.
La dicotomia tra il “valore” del cristallo della scarpina e il “disvalore” degli stracci indossati viene superata dall’more vero tra i due protagonisti















